Sand of timeHo frantumato
masticato reso polvere scintille e piaghe questi ricordi sparsi e ora con le mani raccolti dentro una clessidra Sabbie pulviscoli millesimi l’essenza di ogni cosa fatta detta pensata sognata Nuda e bianca davanti alla vita colano rosse e sempre vive sulla mia pelle troppo sottile queste gocce son cristalli che piano mi percorrono trasudano dagli anfratti più segreti di me Sono dolce e morta di buio solo mio dove il tempo congela ed il suono svanisce Mi siedo profonda la carne esausta che non so per qual motivo rimasta così candida pura giovane Mi sfioro distesa in questo luogo forgiato dalle mie mani dal mio sudore dalla luce ch’è mai morta La santità la forza nel salvare la guerra in me nel prendere raccogliere le sabbie del tempo versarle qui a scendere con il loro dolore conservate e non più mortali |