The other me"Tra i dialoghi interni e il sole sui capelli arrivai fino a casa. Era mezzogiorno inoltrato, non c’era nessuno sulla via, sentivo rumori di stoviglie, un lontano vociare, senza forza raggiunsi il portone. La chiave era lì, non me ne feci meraviglia, la lasciai scorrere e presto la luce impetuosa mi precedette sulle scale, innamorando l’ombra. Restai immobile a guardare giù mentre il fugace ricordo di quel luogo mi sfuggiva come il coraggio di far ritorno alla realtà. Era li la realtà, era la mia se ancora mi attendeva sperando che un casuale contatto bastasse ancora per rompere il muro di silenzio che tanto l’aveva avvolta, rendendo inconsistenti le cose abbandonate. Guardavo incredula, era tutto rimasto immutato, il letto, i miei dipinti, gli sfondi, la penombra. Sono sparita al mondo, come se un dio gentile mi avesse cullato caddi poi piano nel sonno."
Tratto da IL SOGNO DEL CIGNO di Marcella Carlucci |